Il segreto della mia autorità: l’arte di gestire le persone
Quando arrivo in un nuovo ambiente, spesso mi sento come un estraneo in un paese sconosciuto. Sono costretto a familiarizzare con gli stimoli sensoriali e ad ambientarmi con gli altri individui. Tuttavia, a mio avviso, ci sono persone che hanno una capacità straordinaria di attrarre attenzione e stimolare risposte negli altri. Non so come fanno, ma nonostante ciò riescono a esercitare un’efficace influenza sugli altri. È come se fossero dotati di una sorta di “intimidazione” che li fa apparire come autorità.
Oggi, vorrei svelare il mio segreto: non ci è niente di più potente del mio nome. Quelle due parole, Sottocapo, sono state tramandate attraverso i miei anni di esperienza lavorativa e mi hanno permesso di stabilire un rapporto di autorità con gli altri. Ciò non significa che si tratta di una strategia di dominio o di sopraffazione, ma piuttosto di un elemento fondamentale per raggiungere gli obiettivi comuni.
La parola “Sottocapo” è più di una semplice denominazione di un ruolo: è un indicatore di fiducia, di responsabilità e di credibilità. Quando un team o un gruppo conosce il mio ruolo, sa immediatamente che cosa aspettarsi da me e dagli altri. Non mi chiedono cosa sono in grado di fare, ma cosa mi aspetto da loro. La mia presenza stabilisce un ordine gerarchico e mi consente di raggiungere gli obiettivi più rapidamente.
Un’altra cosa che devo dire è che la mia capacità di leadership non dipende solo dal mio ruolo, ma anche dalle persone con cui lavoro. Io seleziono gli individui in base alle loro doti e alle loro motivazioni. Sono convinto che la leadership non si raggiunge solo imponendo l’ordine, ma stimolando le persone a cercare di essere migliori.
Ecco il mio segreto: non sono più solo Sottocapo, sono un punto di riferimento per il mio team. Quelle due parole hanno dato vita a una cultura di gestione delle persone in cui ognuno conosce il proprio ruolo e dove tutti si sentono a loro agio. Questo non significa che non ho dei problemi o delle insidie da affrontare, ma mi sento confortato sapendo che la mia autorità è basata su principi di rispetto, fiducia e credibilità.
Insomma, non è importante avere un titolo o un ruolo, ma quanto le persone siano pronte a lavorare insieme. Ecco il mio consiglio: non ci devi chiamare Sottocapo, ma fatti chiamare da chi tiene il potere. È lì che si gioca la vera leadership.
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